29 gennaio-27 febbraio 2020: Visita della Madre Generale in Africa
E’ giunta inaspettata la notizia della visita della Madre Generale alle comunità dell’Africa in questo periodo di preparazione al Capitolo Generale e ci ha colto di sorpresa. Ne siamo state felicissime e tutte insieme la ringraziamo per il tempo che ha voluto dedicare alla nostra Viceprovincia.
Abbiamo percepito questo momento di grazia come un aiuto affinché noi, Figlie del S. Cuore di Gesù della Viceprovincia, possiamo comprendere meglio la vocazione e la missione che il Signore affida a ogni Figlia del Suo Cuore.
La composizione delle nostre comunità sta cambiando sia per l’età delle sorelle che per altri motivi, ma siamo convinte che la Congregazione debba rimanere presente in Africa con comunità internazionali. Anche se il cambiamento in atto può portare alcune trasformazioni nella composizione delle comunità, siamo chiamate a vivere ovunque, e sempre in pienezza, la nostra identità di Figlie del sacro Cuore di Gesù.
Ringraziamo la Madre per il tempo che ha dedicato a ciascuna di noi, per la pazienza richiesta, per aver dovuto sopportare la calura africana e tutti gli imprevisti che sono occorsi. Vogliamo assicurarle la nostra preghiera e la nostra volontà di cambiamento per rendere più luminosa la nostra identità di Figlie, per essere la gioia del Signore e dei nostri Superiori che possono contare sulla nostra buona volontà e sul nostro desiderio di essere sempre più delle vere Figlie del S. Cuore di Gesù.
Durante la visita abbiamo parlato del GIUBILEO della Missione in Africa
“Le Figlie del S. Cuore andranno un giorno in America, in Africa, in Asia, in Germania…”
La profezia del Fondatore si è avverata 50 anni fa, quando le prime sorelle missionarie, chiamate dal Signore a questa nuova vocazione, partirono dall’Italia e dal Brasile per il Centrafrica.
In seguito, seguendo le Sue indicazioni, arrivarono in Cameroun, in Costa d’Avorio e nel Congo Democratico.
La realtà della missione richiede persone decise e forti, disposte a tutto e capaci anche di dare la propria vita, se necessario. Anche se oggi le motivazioni sono diverse da quelle di un tempo, nella Missione del Centrafrica tante nostre sorelle hanno offerto e offrono con generosità la loro vita, testimoniano il Vangelo senza risparmiarsi, con impegno e fedeltà totali, e a volte a scapito della loro salute. In cambio, però, noi tutte riceviamo grandi soddisfazioni nel vedere, per esempio, tanti fratelli ricevere il riconoscimento della propria dignità di uomini liberi e di cittadini.
Ogni tanto riceviamo delle gradite sorprese. Una volta, una persona incontrata per caso ci riconobbe anche se dopo molti anni di lontananza e ci chiamò. Ci prese da parte per mostrarci una fotografia gelosamente conservata, risalente a molto tempo addietro che testimoniava la nostra presenza nel suo villaggio. Nella foto era vestito di bianco per il Battesimo e ricordava come quel giorno fosse stato il più bello della sua vita. Questo ci toccò nel profondo.
I volti di quanti abbiamo avvicinato, il ricordo delle loro storie e del cammino faticoso percorso in cinquant’anni, restano nel nostro cuore missionario ed è questo che vogliamo ricordare nel Giubileo della Missione in Africa.
Noi siamo semplici operaie a servizio del Maestro: Lui conosce il momento di toccare il cuore dei suoi fratelli. Quello che abbiamo seminato, in Africa e altrove, non ci appartiene… Abbiamo fatto un buon lavoro, scritto una bella pagina di storia portando il Vangelo nel cuore dell’Africa, accompagnando la crescita delle comunità cristiane. Abbiamo anche collaborato con i credenti di altra fede nel rispetto e talvolta nell’ammirazione; abbiamo insegnato, formato, aiutato molti giovani, ragazzi e ragazze, a diventare adulti responsabili e impegnati, abbiamo curato, guarito molte persone e anche accompagnato alla tomba tanti fratelli e sorelle che non hanno avuto la forza di vincere la malattia.
L’avventura missionaria non è finita. Portatrici di speranza, noi vogliamo essere vicino a coloro che ancora soffrono per le violenze e le povertà sotto ogni forma. Il nostro carisma non è spento: è ancora sollecitato e capito. Vogliamo guardare all’avvenire con speranza e fiducia, impegnandoci e assumendo un atteggiamento profetico. Vogliamo testimoniare alla periferia del mondo, attraverso la composizione delle nostre comunità, che è possibile, che è buono, che è gratificante ed evangelico vivere insieme come figlie di Dio che arrivano da orizzonti, culture e razze diverse. Aperte all’altro e vivendo la diversità tra noi, vogliamo dire al mondo che il futuro della vita religiosa e della Chiesa si trova nell’accoglienza, nel rispetto e nell’apprezzamento l’uno dell’altro.
E’ questo essere missionarie oggi, essere testimoni di una fraternità senza frontiere….
Il lavoro è ancora immenso e il mondo ha bisogno di missionari per testimoniare, davanti a coloro che dubitano, che il Vangelo di Gesù Cristo non conosce nessuna frontiera. In ogni luogo di questo mondo, aspettano da noi l’esempio della nostra vita, dell’amore di Dio, disposte, se necessario, anche al sacrificio totale.
E’ il programma per tutti coloro che sentono la chiamata del Signore a mettersi a servizio del Vangelo e dell’Africa.
Niente di quello che è stato realizzato sarebbe stato possibile senza l’aiuto delle nostre famiglie, la famiglia religiosa e quella di origine, dei nostri amici, dei numerosi benefattori, ardenti collaboratori dei missionari e veri missionari loro stessi. Essi, Esse hanno diritto a tutta la nostra riconoscenza….
Suor Mariangela Piazza fscj