UNA FESTA DI COLORI
Il giorno 9 luglio pomeriggio si apre la porta del convento del Gromo, località di Bergamo Alta, Casa Madre delle FIGLIE DEL SACRO CUORE DI GESÙ per il 2° Incontro Internazionale dei laici associati al carisma delle FSCJ e, mentre si percorre il piccolo tratto di strada per arrivare all’ingresso, si sta riflettendo sul significato che potrà darci questa esperienza.
Ma, arrivati alla porta centrale ci si spalanca all’improvviso il mondo intero: volti, colori, canti, baci e abbracci, danze e saluti festosi in ogni lingua da parte dei “nostri laici” e suore, convenuti da mille strade diverse. Siamo subito in un clima di festa.
L’accoglienza è un mistero che ha un grande potere: ci si guarda si sorride e sembra di conoscersi da sempre; ci si sente rassicurati, a casa; il cuore riposa nella serenità e tutto ci invita alla gioia.
Mi sembrava realizzata la Parola di Dio che dice: “Uomini e donne di ogni tribù, lingua, popolo e nazione…”, perché in perfetta e gioiosa sintonia con l’India, Africa-Camerun, Brasile nord–est, Brasile sud, Italia: QUESTI I 5 GRUPPI DEI PARTECIPANTI all’incontro, con la presenza di alcuni membri dell’Alamis.
Ogni gruppo è accompagnato da una religiosa “abbastanza italiana di lingua” per le relative traduzioni.
Ci aspettano la nostra Madre Generale Sr. Beatrice Dal Santo e il consiglio generale che, per rispondere al mandato del 28° Capitolo Generale, hanno iniziato la preparazione di questo importante evento fin dal 2017.
L’apertura ufficiale dei lavori inizia il giorno 10 luglio con l’esortazione e la preghiera di Sr. Beatrice; davanti ad un mappamondo che illumina le parti in cui attualmente sono presenti le Figlie del Sacro Cuore di Gesù, INCOMINCIA la nostra avventura multicolore.
Tutto dice che si tratta di una esperienza significativa, necessaria e un po’ curiosa.
Mentre ci guardiamo intorno per approfondire le conoscenze dei luoghi fondazionali, siamo condotti a OSSERVARE LA ROCCIA su cui poggia la nostra casa Madre. Prima provocazione molto opportuna: casa sicura, capace di sfidare ogni avversità, è un forte richiamo a capire le nostre radici materiali e spirituali, secondo l’invito di mons. Giuseppe Benaglio: “Guardate alla roccia da cui siete state estratte”.
Con questa immagine nel cuore proseguiamo nei primi due giorni dell’incontro, guardando e seguendo i percorsi fatti da Santa Teresa, da Giuseppe Benaglio e da Antonia Grumelli, su quella terra sacra per la Chiesa, per la nostra Congregazione e per tutti noi.
Con Sr. Assunta Bressan, tutti insieme, per le vie di Città alta e bassa, attirando lo sguardo meravigliato dei passanti, arriviamo ai Palazzi Grumelli, Verzeri, Benaglio e Medolago: genitori e parenti dei nostri fondatori; ai luoghi del loro Battesimo e alle Chiese dove hanno pregato (s. Alessandro in Colonna, chiesa ex S. Chiara, Battistero del Duomo, … ), luoghi decisivi per la loro vocazione, radici più profonde del nostro carisma.
Commovente l’incontro con le suore Benedettine nel convento di Santa Grata, aperto per noi.
Qui la nostra Santa Madre tra poche gioie e molte sofferenze ha maturato la sua vocazione e si è preparata a quell’ “ANDIAMO“ CHE CONDUCE ANCORA OGGI CIASCUNO DI NOI nel mondo intero, come aveva preannunciato.
In quell’ambiente, accompagnati da una suora benedettina, esperta guida, ci sembrava di vederla e di sentirla camminare con noi. La Santa Messa, nella chiesa del Monastero, partecipata con preghiere e canti di ogni gruppo, nella propria lingua, conclude la visita a S. Grata. Dalla porta della Chiesa, come fecero Teresa Verzeri e Giuseppa Vallaperta l’8 febbraio 1831, percorriamo Via Arena e giunte al viottolo del Gromo, la Madre Generale, ripete “ANDIAMO”. Nel silenzio personale e orante, concludiamo i percorsi di questo primo giorno.
Significativa la visita in Via Ghirardelli, all’urna della nostra Santa Teresa; la descrizione architettonica della cappella, ricca di significati simbolici, fatta da Sr. Gianna Lessio ha detto molto al nostro cuore.
Altro appuntamento importante con Sr. Cecilia Paris, è stato la visita al Casale di Cologno al Serio, (BG) luogo di villeggiatura della famiglia Verzeri, dove la nostra Santa Madre ha fatto la Prima Comunione in quella piccola Cappella: qui ha iniziato quel cammino di intimità con Gesù che l’ha condotta ad esplorare la grandezza, la tenerezza e la misericordia del suo CUORE, fonte e cardine del nostro carisma fondazionale.
Più tardi Sr. Assunta Marini, presentando un percorso storico dei Laici, mette in evidenza come già all’inizio dell’Istituto, interessasse alla Fondatrice la partecipazione dei laici al Carisma-Spiritualità e Missione delle FSCJ.
A partire dal 1847, sotto diverse denominazioni, inizialmente Aggregate “Figlie del Cuore Immacolato di Maria” e solo laiche, secondo lo spirito fondazionale, i Laici, “docili all’invito” … del “Cuore Adorabile di Gesù, … che chiama tutti a partecipare del suo spirito, delle sue virtù, dei suoi sentimenti … si scaldano nel desiderio di vivere a Lui consacrati”, per Suo amore “procurare a Dio la maggior gloria, coll’adoperarsi, in pienezza, per il bene spirituale e corporale dei prossimi”. (Ben Vivere 1847)
Per meglio sottolineare questa partecipazione, dopo il Concilio Vaticano II le Aggregate/Affiliate in obbedienza alla Congregazione dei Vescovi e Religiosi che non permette per un gruppo laicale un nome che viene usato dalle Congregazioni religiose, mutano il nome in Collaboratrici; nel 1980 esse si costituiscono in Associazione. All’inizio del 2000 viene recuperata la dimensione carismatica che sempre più contraddistingue e associa i Laici alla Vita e Missione delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù.
Nei giorni successivi scanditi sempre dall’iniziale esortazione della nostra Madre Generale e da una creativa e significativa preghiera preparata dai gruppi presenti siamo stati illuminati da un ampio commento al documento conciliare: “Vocazione e missione dei fedeli laici nella Chiesa”, preparato da Don Nicola Ciola, teologo e biblista che per motivi di salute non era presente. A lui auguriamo buona ripresa di salute.
Il contenuto di quella dispensa letto personalmente, riflettuto insieme e condiviso ha contribuito ad illuminare il nostro cammino, a partire dal nostro Battesimo che ci permette di partecipare al sacerdozio regale di Cristo Signore. Questo è lo spirito che ha guidato anche i nostri laici a vivere questa esperienza che ci ha aiutato ad approfondire sempre di più la loro vocazione radicata nella nostra spiritualità e carisma.
La creatività, la gioia, l’amicizia non virtuale ma sincera, lo scambio amichevole di idee e contenuti hanno caratterizzato questa settimana particolare e hanno seminato nel nostro cuore tanta speranza e fiducia. Abbiamo avvertito la presenza dei nostri FONDATORI.
DUE RIFLESSIONI mi hanno toccata personalmente: in AFRICA, in India, In Brasile e in Italia si sta lavorando molto in questa formazione con programmi, incontri spirituali, riflessione e con tante proposte e iniziative che confermano quanto ha scritto Cencini: “… il carisma è un dono alla Chiesa e non può essere chiuso perché lo Spirito spazia in tutto il mondo …” e noi con gioia, anche in questo incontro, lo abbiamo SPERIMENTATO.
Inoltre, l’intercultura è stato un sogno dei nostri fondatori, oggi è un segno dei tempi, è quindi una grande ricchezza che allarga gli orizzonti … dipende da ciascuno di noi conoscerla, approfondirla, apprezzarla per lasciarci contagiare e arricchire. Saremo capaci!?
La chiusura dell’Incontro, a Brescia, dove la nostra Santa Madre è volata in cielo a godere il frutto delle sue lunghe fatiche, è stato l’ultimo tassello di un grande mosaico che ci ha visti sereni, gioiosi e riconoscenti.
Dire grazie a chi ha organizzato, alla comunità del Gromo e alle altre comunità che hanno accolto ed ospitato, a tutti coloro che hanno contribuito a rendere sereno il nostro soggiorno non è retorica ma espressione sincera del cuore, arricchito da questo percorso e da queste stupende presenze.
“ANDIAMO” CI RIPETONO ancora oggi S. Teresa e mons. Giuseppe Benaglio … buon CAMMINO PER LE STRADE DEL MONDO!
Suor Maria Grazia ZANCARLI